Intervista a Teresa Pastena, lavorare per passione.
Determinazione, dedizione, passione e pervicacia. In una parola, lavoro.
Lavoro come espressione della propria personalità, come trasferimento della propria conoscenza ad altri, come passione e non solo come mero strumento di sostentamento, ma come una parte importante della propria vita da cui trarre gioia e soddisfazione.
Teresa Pastena tutto questo lo sa bene.
Italiana atterrata a Londra nel 2008, ha iniziato un percorso fatto di tanta gavetta, esperienze, sacrifici e pazienza, riuscendo lentamente (ma neanche troppo), a salire la china di un tracciato non privo di ostacoli, arrivando a coronare il proprio sogno ed aprire il proprio business personale.
Dalla sua volontà di mettere la sua esperienza a disposizione degli altri, a settembre 2012 nasce Cv&Coffee. Le abbiamo chiesto di cosa si tratta..
Cv&Coffee è un progetto di consulenza per gli italiani che cercano lavoro a Londra, specie per i professionisti che cercano di inserirsi nel proprio settore di competenza. E’ un servizio nuovo che non esisteva prima e che non vende pacchetti di offerte lavoro come la maggior parte delle agenzie che esistono da anni sul territorio, ma offre un vero e proprio servizio di consulenza per capire come si fa ad entrare in un mercato competitivo come quello inglese. Attraverso la stesura di un curriculum, lettera motivazionale in formato Inglese e non Europeo, come molti erroneamente credono di dover fare, cerchiamo di comprendere le esigenze del nostro cliente tracciando un vero e proprio percorso attraverso le sue esperienze lavorative, valorizzando le competenze e tutto ciò che sarà utile a rendere quel curriculum vitae, efficace, competitivo e pronto per essere valutato dalle agenzie di reclutamento. E’ il primo servizio di career advice offerto in lingua italiana qui a Londra.
Come è nata l’idea di questa particolare agenzia di consulenza?
Tra le mie varie esperienze lavorative, per un periodo mi sono occupata del reclutamento del personale per una ONG; mi sono trovata così ad esaminare decine e decine di c.v provenienti da tutta Europa, in particolare Francia, Spagna e Italia e lì mi sono resa conto della completa inconsapevolezza che c’è all’estero di come funziona il mercato del lavoro inglese. E’ infatti diffusa l’errata credenza che il Curriculum formato Europass sia il modello in uso in Inghilterra, mentre invece questo tipo di c.v non viene praticamente neanche valutato. Gli inglesi sono pragmatici, hanno bisogno di numeri e per essere presi in considerazione dalle agenzie di reclutamento un c.v non deve superare le due pagine, massimo tre se si è in possesso di esperienze decennali .
Perché Coffee?
Londra è piena di bellissimi coffee shops indipendenti; l’idea è quella di incontrare i nostri clienti in un ambiente accogliente, offrirgli il caffè e dare loro la possibilità di conoscere uno spicchio della bellezza di questa città; infatti molti dei nostri clienti sono persone appena arrivate qui.
Tu sei arrivata a Londra 5 anni fa..
Si, io mi sono trasferita qui in pianta stabile nel 2008 ma in realtà conoscevo già bene la città e le opportunità che poteva offrire. Non è stato semplice all’inizio, Londra è una città difficile, dura, dove solo chi ha ben in mente i propri obiettivi riesce a sopravvivere senza gettare la spugna. Ma è anche una città che premia i più determinati, quelli che mostrano il proprio carattere, quelli che lottano per acquisire delle competenze e raggiungere i propri goals.
Io sono venuta qui con l’intenzione di lavorare in una Charity e all’inizio mi sono trovata a dividermi tra due diverse internships, mentre il weekend lavoravo in un pub per guadagnare i soldi che mi servivano a mantenermi. Londra è una città anche molto costosa.
Poi come è proseguito il tuo percorso?
Dopo sei mesi di una vita senza praticamente un momento libero, ero stressatissima ma ho avuto la fortuna di trovare lavoro in un college inglese che organizzava vacanze per stranieri, io mi occupavo del mercato italiano. Intanto continuavo con la ricerca del lavoro dei miei sogni e così è arrivata l’opportunità di lavorare per il Finanacial Times dove mi occupavo di organizzazione eventi. Dopo questa esperienza, mi si sono aperte altre porte e finalmente nel febbraio 2010 è arrivata la mia occasione: un lavoro remunerato in una charity.
Consiglieresti a chi non riesce a trovare lavoro in Italia di trasferirsi a Londra?
Londra è una città che offre opportunità a tutti, ma non è una città per tutti perché è una città molto difficile dove vince chi è forte, coraggioso, determinato; chi non si arrende alla prima porta in faccia perché probabilmente, ce ne saranno almeno altre 99; è una città che richiede una personalità forte, bisogna essere disposti a grandi sacrifici soprattutto nel periodo iniziale, e bisogna essere pronti a ricevere anche ciò che di negativo ha. Se non si possiedono queste caratteristiche, è meglio rimanersene in Italia perché si finirebbe inevitabilmente con odiare questa città che in realtà offre tanto.
Alla luce della tua esperienza, quali sono le differenze più grandi tra Italia e Gran Bretagna?
In Inghilterra se sei in gamba, lavori bene, ti impegni e dimostri di essere affidabile, ci sono tantissime possibilità di carriera, anche in tempi molto brevi: in genere ogni anno o sei mesi c’è uno scatto di salario e ovviamente di responsabilità. In Italia la situazione è ben diversa, sembra quasi che per avere affidate delle responsabilità, bisogna aspettare di essere anziani, poi li, forse, si comincia ad avere qualche soddisfazione.. Quello dello stivale è un sistema vecchio, da più punti di vista ed anche anagrafico. A parte in alcune realtà lavorative di impronta anglosassone (appunto) non esistono giovani manager, quindi non esiste innovazione. Ovviamente ci sono pro e contro dell’essere manager a 25 anni ma è anche vero che in Uk, l’inserimento nel mercato del lavoro inizia da molto giovani..
In una società che cambia velocemente come la nostra, bisognerebbe avere giovani menti ai posti di comando.. ma del resto basta guardare la situazione politica italiana e l’età dei nostri “rappresentanti”.. e poi paragonarli ad un David Cameron che non ha neanche 50 anni…
Quanto è facile trovare lavoro a Londra?
Non è affatto facile. Trovare lavoro qui richiede progettazione, è un percorso che va programmato, se si vuole lavorare nel proprio settore non si può pensare di riuscirci dopo due giorni. Questo è infatti l’errore di molti degli italiani che si trasferiscono a Londra. Questa città offre molte opportunità ma ha uno dei mercati più competitivi in Europa, bisogna sapersi distinguere dalla massa, avere i propri assi nella manica e saperli giocare.
Quali sono quindi, i requisiti fondamentali che bisogna possedere?
Innanzitutto la conoscenza della lingua inglese. Sono tantissimi gli italiani che arrivano qui credendo di avere un ottimo livello di lingua ma poi non riescono ad avere una conversazione “a livello”. Per trovare lavoro in settori da “professionisti” l’inglese deve essere più che fluente.
Come dicevamo prima, la parola chiave è determinazione sempre e comunque, anche e soprattutto dopo aver ricevuto una porta in faccia.
Importantissimo poi, specie per chi non ha esperienze in Gran Bretagna è fare una Internship (il nostro stage) in modo tale da conoscere quali sono i meccanismi e le dinamiche operanti nel proprio settore in Uk. Poi bisogna ovviamente saper proporre la propria candidatura nella maniera migliore: per questo è nato Cv & Coffee.
Cv&Coffee è un servizio rivolto solo a professionisti?
No. I nostri servizi si adattano alle esigenze di ogni cliente, cercando di supportarlo soprattutto all’inizio ma poi accompagnandolo lungo il suo percorso di ricerca; Cv&Coffee è un progetto anche educativo, una volta insegnato come funziona la costruzione di un curriculum inglese, della lettera motivazionale, eccetera, ci assicuriamo di rendere il cliente indipendente e capace di aggiornare di volta in volta il suo c.v in maniera professionale ed adatta al suo settore. Per questo, periodicamente organizziamo dei workshop tesi appunto, ad accogliere chiunque stia inseguendo il lavoro dei propri sogni, dandogli gli strumenti per dare il via a questa ricerca, una delle più importanti della vita. Il prossimo workshop per l’appunto, è il prossimo 30 ottobre e sono ormai pochissimi i posti a disposizione.
Teresa, a Londra da 5 anni, quale la soddisfazione più grande?
Io mi sento realizzata e credo che questa sia la più grande soddisfazione che una persona possa avere, anche e soprattutto perché è frutto di grandi sacrifici in una città come Londra che, come accennavamo prima è una città difficile e sa essere molto dura. Quando ho iniziato il mio percorso nel 2008 probabilmente neanche sapevo che avrei scoperto una nuova parte di me, quella parte che mi ha permesso di unire la mia passione al lavoro e grazie alla quale è nata Cv&Coffee. Il fatto di contribuire alla realizzazione dei sogni di altri, che come me hanno scelto Londra come trampolino di lancio della loro vita professionale, mi inorgoglisce e mi da ogni giorno l’energia giusta, stampandomi quel sorriso sulla faccia che mi aiuta a non sentire la stanchezza (che è tanta) alla fine di un’altra giornata di intenso lavoro. Ogni volta che ricevo una telefonata da un cliente che mi informa che ha trovato lavoro, mi sento sempre come se avessero assunto me.
L’ottimismo, la pervicacia, la determinazione e anche si, l’amore per Londra, mi hanno ripagato di un investimento fatto 5 anni fa e che mai sarebbe potuto essere più giusto.
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