Prima gravidanza a Londra, cosa fare
Superato lo shock iniziale alla scoperta che si, non è un sogno, state proprio aspettando un bambino, è ora di passare ai fatti. Come scoprirete presto, in UK le cose funzionano diversamente dall’Italia ma, a dispetto di quello che molti credono, la realtà NHS non è così male. Ma iniziamo dal principio e vediamo insieme quali sono i primi steps.
1) Scegliete l’ospedale dove volete essere seguite e dare alla luce il vostro bambino. Seguendo questo link vi basterà inserire il vostro codice postale per scoprire quali sono i maternity services più vicini
2) Una volta scelto l’ospedale potrete scegliere se :
- Andare dal gp e lasciare a loro le pratiche di registrazione per avere assegnata una midwife
- Compilare un semplice form di self-referral ed aspettare di essere contattati dall’ospedale per il vostro primo appuntamento (questa opzione è spesso la più veloce) Vi basterà googlare il nome dell’unita ospedaliera maternity services self referral
Ora è solo una questione di giorni prima che la vostra midwife vi chiami per presentarsi e fissare con voi il primo appuntamento…
Ma che ruolo ha la midwife?
La midwife sarà la figura chiave durante tutta la vostra gravidanza, seguendovi passo passo e test dopo test sempre pronta a supportarvi e a rispondere alle vostre domande. Non c’è una corretta traduzione della parola midwife ma forse la più corretta è levatrice.
Cosa succede nel primo appuntamento con la midwife?
Il primo appuntamento con la midwife può durare fino a 2 ore quindi assicuratevi di prendervi qualche ora di permesso da lavoro. Durante questo primo incontro conoscitivo vi saranno fatte varie domande, verrà raccolta la vostra storia clinica e quella della famiglia del vostro compagno e vi verrà spiegata qual è la prassi seguita dal vostro ospedale. Da un punto di vista medico vi verrà misurata la pressione, fatta una prima analisi delle urine e del sangue.
Se non vi è stato già comunicato nelle settimane precedenti il vostro primo appuntamento, la midwife vi riferirà il giorno in cui è prevista la prima ecografia che in genere cade sempre tra la dodicesima e la quattordicesima settimana di gravidanza.
Le prime settimane di gravidanza sono un momento molto delicato e per quanto la felicità di sapere cosa sta accadendo nel vostro grembo sia qualcosa probabilmente incomparabile con qualsiasi altra cosa nella vita, tra stanchezza, nausee ed ormoni non sarà sempre facile gestire le vostre emozioni.
Quando comunicare la gravidanza al datore di lavoro?
Molte sono le future mamme che decidono di aspettare la fine del primo trimestre per comunicare la grande notizia al datore di lavoro. Per legge però, si ha il dovere di rendere nota la gravidanza entro 15 settimane dalla due date stabilita in sede di ecografia.
È inoltre consigliabile informare il datore di lavoro prima che la pancia sia visibile e comincino a circolare dubbi tra colleghi. È importante sapere, infatti, che una volta comunicata ufficialmente la gravidanza, la legge ci tutela da possibili trattamenti discriminatori oltre che a garantirci diritti come la possibilità di prendere permessi per andare agli appuntamenti prenatali.
Se avete dubbi su come agire o su quali siano i vostri diritti potete contattare Maternity Action’ seguendo il link alla fine di questo breve video.
Gravidanza ai tempi del coronavirus.
Certo se ci avessero detto che l’anno forse più delicato della nostra vita sarebbe scoppiata una pandemia probabilmente ci saremmo messe a ridere ma purtroppo per quanto surreale è proprio quello che stiamo vivendo. Cosa fare?
Innanzitutto niente panico, lasciarsi andare all’isteria non servirà proprio a nulla. La situazione è seria ma basterà seguire le direttive dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per non ammalarsi e tutelarci in questo momento in cui possiamo sentirci più vulnerabili. Tra le misure più importanti da non sottovalutare:
- Usare maschera protettiva e guanti usa e getta quando si è costretti ad uscire di casa, munirsi di gel igienizzante da portare con sé, lavarsi le mani più volte al giorno sono tra le misure più importanti per evitare contagio. Si consiglia anche di togliere scarpe e vestiti e riporli magari in un cassetto apposito quando si rientra in casa come suggerito da Walter Ricciardi, componente italiano del Comitato esecutivo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità in questo articolo su Wired.
- Stare a casa. Lo sappiamo che questo consiglio suona banale ma in questo periodo in cui molti ignorano il buon senso, ripetere ciò che dovrebbe essere ovvio non ci sembra mai abbastanza.
- Parlate con la vostra midwife. Se avete dubbi o situazioni particolari che vi portano ansia ricordatevi che la midwife è la persona a cui rivolgervi che può tranquillizzarvi e consigliarvi al meglio su cosa fare.
- Per quanto abbia avuto un inizio un po’ lento, ammettiamolo, ora anche in UK si cominciano ad applicare provvedimenti più seri per evitare un picco troppo veloce di contagio del virus. Tra le decisioni prese dal governo britannico c’è quella di inserire le donne incinta nella categoria più a rischio e quindi quella che deve prendere maggiori misure per non rischiare il contagio. Detto questo, la ragione per questa decisione è la mancanza di dati sufficienti ad escludere che ci siano più rischi per le donne in gravidanza.
Qui le indicazioni del Ministero della Salute Italiano per le donne in gravidanza.
Scrivetemi a londrachiamaitalia@gmail.com
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